Il 26 Aprile 2014, in una calda e brillante giornata di primavera, il Tai Chi Como ha partecipato al World Tai Chi & Qigong Day 2014 assieme ai praticanti di tutto il mondo e agli amici del del Shen Kung Fu A.s.d.
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Il 26 Aprile 2014, in una calda e brillante giornata di primavera, il Tai Chi Como ha partecipato al World Tai Chi & Qigong Day 2014 assieme ai praticanti di tutto il mondo e agli amici del del Shen Kung Fu A.s.d.
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Cena dell’Associazione al ristorante Village a Como.
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La Malattia Polmonare Ostruttiva Cronica è una grave affezione cronica polmonare. E’ considerata la quarta causa di morte in Europa e negli USA (almeno 65.000 morti all’anno)
Un recente studio ha valutato l’effetto di 6 mesi di pratica di Tai Chi su 40 pazienti affetti da COPD. Metà dei pazienti praticavano Tai Chi in associazione al normale regime terapeutico mentre l’altra metà (controllo) seguiva unicamente il normale regime terapeutico.
Al termine dei sei mesi, il gruppo che aveva praticato Tai Chi ha mostrato un miglioramento significativo nei principali parametri di funzionalità polmonare.
Sono necessari ulteriori studi in gruppi più ampi di pazienti per confermare i promettenti risultati
Fonte
Heart Lung Circ. 2013 Oct 17. pii: S1443-9506(13)01284-5.
The Effect of Tai Chi on Chronic Obstructive Pulmonary Disease: A Pilot Randomised Study of Lung Function, Exercise Capacity and Diaphragm Strength.
Nel carcere femminile di massima sicurezza di Bandyup, presso Perth, Australia, si sta sperimentando la pratica del Tai Chi con lo scopo di diminuire lo stress delle detenute e promuovere un’atmosfera positiva di collaborazione.
Le statistiche affermano che i detenuti che praticano Tai Chi mostrano un importante calo nella frequenza di reiterazione dei reati e di ritorno in carcere
L’insegnante di Tai Chi Bev Abella presso il carcere femminile di massima sicurezza di Bandyup, Perth, Australia
[Informazione cortesemente fornita dal World Tai Chi & Qigong Day, www.WorldTaiChiDay.org]
L‘adiponectina è un ormone coinvolto nella regolazione del glucosio e degli acidi grassi che viene secreto dal tessuto adiposo. L’ormone sembra avere un ruolo nei disturbi cardiovascolari.
L’Università di Taiwan ha studiato l’effetto di 90 minuti settimanali di Tai Chi (stile Yang) per due anni su un gruppo di 37 soggetti. Un analogo gruppo non faceva Tai Chi e fungeva da controllo.
Al termine della sperimentazione, il gruppo che aveva praticato Tai Chi aveva livelli di adiponectina molto più’ favorevoli del controllo indicando un effetto benefico della pratica su soggetti con fattori di rischio cardiovascolare.
Fonte
J Altern Complement Med. 2013 Aug;19(8):697-703.
Effects of habitual t’ai chi exercise on adiponectin, glucose homeostasis, lipid profile, and atherosclerotic burden in individuals with cardiovascular risk factors.
Appena ti concentri su di una cosa, sembra che tutte le altre vengano dimenticate. Soprattutto la visione (e il movimento) di insieme sembrano sfuggire.
– Ora sei mano e i piedi, le gambe decidono di fare di testa loro.
– Ora sei piede e le mani…cosa stanno facendo?
– Ora sei gambe e non esiste altro …
Poi, quando cominci a pensare a quello che stai facendo (aaah…la mente), il resto del tuo corpo diviene come un nuotatore distratto che accortosi improvvisamente di essersi allontanato troppo dalla riva, viene preso da panico e rischia di affogare. Ogni briciolo di coordinazione va a farsi friggere…le mani come dovevano essere? Ma il piede deve essere girato così? Ti ritrovi come un maestro che cerca di tenere seduti nei banchi un insieme di alunni indisciplinati ognuno dei quali corre dove vuole appena non osservato.
Riuscire davvero a non pensare e ad essere foglie mosse dal vento! Che fatica imparare a disimparare…
Del resto non ho mai pensato al mio corpo, se non come il supporto della mia mente. E ora, dopo anni di totale abbandono a se’ stesso ora giustamente pretende di decidere per conto suo, di mantenere le proprie abitudini, di preservare il proprio silenzio. Tiene il broncio…
– “non mi hai degnato di attenzione in tutto questo tempo e ora pretendi che io ti ascolti o ti parli? Hai una lunga strada davanti prima che io mi degni di concederti qualcosa…”
Talvolta, di fronte alle incitazioni degli Insegnanti a sentire qualcosa, a percepire “qualcosa” di non meglio precisato, ho lo stesso senso di impossibilità e incredulità che se mi dicessero che sbattendo le braccia inizierei a volare. Posso anche crederci, ma ho comunque la percezione che debba cambiare qualcosa nel piano quasi fisico della mia realtà prima che possa verificarsi o che forse debba scoprire di avere un senso in più oltre ai cinque canonici. Un senso di cui ignoravo l’esistenza. E’ come un sordo che cerca di sentire un suono.
Eppure, per quanto sia, appunto sordo, l’intuizione che ci sia musica dove ora non si sente niente, c’è. Come quando prendi un aereo e a terra piove e tu sai che sopra le nuvole c’è il sole. Lo sai, eppure fino a quando l’aereo non buca la coltre di nubi e ti trovi immerso nel sole in qualche modo non ci credi veramente.
Per questo, anche se non si vedono sempre in modo percettibile miglioramenti, non vi è demotivazione. In questo hanno un ruolo decisivo gli Insegnanti con la loro infinita pazienza. Vedere ognuno di noi arrancare, chi piu’ chi meno, e riprendere uno ad uno senza un apparente attimo di spazientimento non è da poco. Senza di loro forse il viaggio sarebbe gia’ finito.
Mario, Gennaio 2011
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