C’è un film recente, “Limitless”, in cui il protagonista assume un nuovo super-farmaco che gli potenzia di colpo le capacità intellettive. Improvvisamente vede tutto più chiaro e i “pezzi” vanno a posto.
Stasera la lezione è stata illuminante allo stesso modo e se sono arrivato stanco ed assonnato, sono uscito elettrizzato ed ispirato. Arrivato a casa ho dovuto fermarmi e dettare alcuni pensieri nel mio registratore per paura di perderli.
Mi perdonerete pertanto se dirò qualche eresia però in questo momento la mia mente è un cavallo che corre in una steppa…è un veliero in una tempesta….
Giorgio spiegava i calci ed io mi sforzavo. Mi sono visto allo specchio e.… illuminazione. Ma chi era quella figura scomposta nello specchio? Come potevo pensare di fare nel modo giusto quel passaggio se avevo le gambe così fuori posto? E quella schiena, tutt’altro che dritta?
Insomma, non poteva funzionare! Non era la forma che non andava…. era la mia postura errata…. Non aveva senso sforzarmi sul movimento, dovevo dedicarmi al resto. Più pensavo di imparare, più andavo fuori strada.
Bang! Flash! Brivido nella schiena…
Improvvisamente mi sono iniziate a scorrere immagini nella mente, come se si fosse acceso un proiettore…Sinergie, idee… eresie, senz’altro.
Perché due atomi, due molecole reagiscono? Perché in determinate situazioni è l’unica cosa che possono fare. I loro stati energetici li portano lungo un percorso obbligato, quello termodinamicamente più favorevole, quello di minore energia…di minore sforzo se vogliamo. Si aprono davanti a loro infinite strade ma solo una diminuirà la loro energia e quella viene “naturalmente” presa. È la termodinamica, la verità dell’energia….
Perché’ una pallina, posta su un piano inclinato non sale? Perché segue la via di minore energia.
Perché una catena di amminoacidi si avvolge a formare la proteina dell’insulina? Perché tra tutti i sentieri che può percorrere, tra tutte le configurazioni possibili, quella è quella di minore energia…di minore sforzo…
Bang!
Collegamento…
Più ci si sforza di “costruire” il Tai Chi… più si va fuori strada. Non va costruita la forma, va …scoperta. Se il “contesto” è apposto, il corpo non può che scivolare su quel sentiero, perché è l’unica via giusta.
Se voglio fare bene la forma, devo fare bene tutto il resto.
Se la pallina deve scendere sul piano, non mi devo concentrare sulla pallina! È il piano a dovere essere inclinato!
Se il corpo sarà giusto, la forma sarà l’unica cosa giusta che il corpo farà naturalmente.
Allora non bisogna imparare, bensì disimparare, togliere gli ostacoli al naturale movimento.
Il Tai Chi non è allora una costruzione ma l’opposto, una elisione fino ad arrivare all’essenza…
Come Michelangelo che affermava che la statua era già nel marmo e andava solo tirata fuori togliendo ciò che era di troppo…allora non è un apprendimento…è qualcosa di più’…è una scoperta…è togliere i veli. Tornare all’essenza.
Sinergie, sinapsi impazzite…sintesi….
Nausicaa ora tiro in ballo proprio te perché le immagini appaiono nella mia mente e i collegamenti volano… e mi è venuta in mente la musica. Perché’ se mi metto io al pianoforte tiro fuori un’accozzaglia di brutture cacofoniche e se ci mette Nausicaa esce un’emozione, un fiume impetuoso di sensazioni?
Dimmi se dico follie…forse anche la musica non è apprendimento e costruzione….la musica di ogni musicista è già tutta dentro di lui e studiando impara solo a tirarla fuori…non è invenzione, è scoperta…di se stessi….un musicista è un esploratore che trova i sentieri che sono “giusti”, gli unici che può percorrere e la sua tecnica è solo entrare sempre più in profondità dentro se stesso fino a trovare quanto già c’era prima.
La musica precede il musicista, nasce prima di lui…Follia?
Allo stesso modo il Tai Chi non è un traguardo ma un ritorno…il Tai Chi è già dentro il praticante che fa solo un ritorno sui giusti sentieri che sono dentro di lui… scopre ma non crea, trova il tesoro che lui stesso ha seppellito…e, come la musica, una volta scoperta si sente “giusta” e da piacere così il Tai Chi riempie dentro e soddisfa anche un bisogno estetico… così come le molecole reagiscono, si combinano e liberano energia, cosi il Tai Chi libera qualcosa dentro noi….sinergie, eresie…altre luci che si accendono…come un palcoscenico su cui gli attore vengano presentati ad uno ad uno … Tai Chi…. molecole… termodinamica… musica ed arte che roteano e diventano uno…
Sintesi…
Mario, Giugno 2016